“La superiorità pratica delle grandi religioni cristiane è che non indoravano la pillola, loro. Non cercavano di stordire, non andavano a caccia dell’elettore, non sentivano bisogno di piacere, non stavano a sculare. Tiravano su l’Uomo dalla culla e gli dicevano d’autorità come stavano le cose. Gliele cantavano nude e crude: “Tu, microscopica putrescenza informe, non sarai mai altro che fango… Merda e basta, fin dalla nascita… capito? E’ l’evidenza in sé, il principio di ogni cosa! Eppure, forse… forse… guardando proprio da vicino… hai ancora una piccola possibilità di farti un po’ perdonare d’essere così incredibilmente immondo, così escrementizio… Bisogna fare buon viso a tutte le pene, prove, miserie e torture della tua breve o lunga esistenza. In perfetta umiltà… La vita, maledizione, non è che un’aspra prova! Non sprecare il fiato! Non complicarti le cose! Sàlvati l’anima, è già un bel fatto! Può darsi che alla fine del calvario, se sarai stato estremamente regolare, un eroe dello “zitto e mosca!”, schiatterai secondo i principi!… ma non è sicuro… un pelo meno putrido al momento di crepare che a quello di nascere… e quando giacerai nella notte più respirabile che all’alba… Ma non montarti la capa! E’ tutto qui!… Sta’ in guardia! Non speculare su cose grandi! Per uno stronzo è il massimo!…”
(da Mea Culpa)