Archive for marzo 2015

Il superlativo al tg5

marzo 26, 2015

http://www.video.mediaset.it/video/tg5/tg5_la_lettura/524954/sergio-garufi.html

Un segreto ben custodito

marzo 25, 2015

http://www.recensireilmondo.com/2015/03/il-premio-strega-2015-prime-evidene-tra.html?spref=fb

Dimenticanze

marzo 17, 2015

increatiStrano, si è dimenticato la cometa.

il biglietto nel catalogo

marzo 10, 2015

rotAvendo visto un dipinto scuro di Rothko, di quelli che realizzò nell’ultima parte della sua vita, volevo verificare la notizia secondo la quale in quel periodo lui stava leggendo un libro di Cioran, cosa che ricordavo riportata nel saggio di un catalogo che possedevo. La verifica è andata a buon segno, nel senso che effettivamente Rothko stava leggendo un libro di Cioran, e per la precisione The temptation to exist. Glielo prestò l’amico Brian O’Doherty, e questa consonanza fra l’ultimo Rothko e il pensatore rumeno secondo me andrebbe approfondita. Ma la sorpresa l’ho trovata fra le pagine del catalogo. Era il biglietto d’ingresso alla mostra (in foto), che avevo conservato. Ci andai il 22 aprile 2001 insieme a Nicole, la mia fidanzata di allora. Abitavamo in un bilocale a Monza da più di un anno, era la mia prima convivenza ed ero sicuro che sarebbe stata anche l’ultima. Io avevo un negozio di arredamento vicino a casa, e lei faceva l’architetto in un grosso studio a Milano. Entrambi avevamo un debole per la cucina giapponese, Parigi e le mostre d’arte. Rothko era uno dei nostri artisti preferiti, e appena saputo della mostra, pur essendo tirati coi soldi, decidemmo di fare uno sforzo, di andare in macchina a Basilea e tornare in giornata. Ottocento chilometri in ventiquattr’ore non erano uno scherzo, ma oltre a Rothko ci attirava l’idea di vedere la Fondazione Beyeler, un museo privato progettato da Renzo Piano negli anni 80. Poi la collezione permanente ospitava opere importanti, di grandi artisti come Francis Bacon e Alberto Giacometti, e insomma partimmo senza esitazioni.

Ricordo che era domenica, una bella giornata primaverile, fredda ma tersa. Fortunatamente non c’era traffico e viaggiammo spediti, sostando una volta sola nei pressi del lago chimerico di Lucerna.

Basilea ci accolse nel primo pomeriggio con le nuvole basse e i campanili a cuspide che svettavano come sortilegi sopra le case a graticcio. La sede della Fondazione era un parallelepipedo semplicissimo, situato in mezzo al verde alle porte della città. Dentro non c’era una sola lampada in tutto l’edificio. Ogni opera sembrava immersa in un’atmosfera da infusione acquea, grazie alla luce naturale che ristagnava fra le ampie vetrate a parete e le alette mobili installate sul tetto. Vagammo sospirando tra una settantina di Rothko, un homme qui marche di Giacometti, un trittico arancione di Bacon, e una folla sgomitante di Van Gogh, Lichtenstein, Pollock, Monet, Braque, Picasso, Mondrian, Seurat, Klee, Rodin, Matisse, Calder, Degas, Louise Bourgeois, Max Ernst. Alla fine eravamo sfranti ma felici, ne era valsa la pena. Come souvenir comprammo il catalogo, che in realtà si riferiva a una retrospettiva su Rothko allestita a Washington tre anni prima, perché il catalogo in italiano della mostra di Basilea non c’era; e prendemmo pure una videocassetta in tedesco su Giacometti che a casa Nicole mi tradusse al volo, dove si vedeva il suo microstudio parigino, lui modellando una scultura con la donna ritratta davanti.

Due anni dopo, la mia prima convivenza era già finita. Lei s’innamorò di un altro, e sia il catalogo che la videocassetta rimasero a me. Oggi vivo in un’altra città, faccio un altro lavoro, amo un’altra donna. Son passati 18 anni e sembra un’altra vita. Anche la videocassetta appartiene a un passato remoto, è una tecnologia talmente superata che non saprei neanche più dove vederla… E poi c’erano le lire, e le torri gemelle, tutto un mondo sepolto e archiviato senza tanti rimpianti fra le cianfrusaglie di Chronos, il Grande Rigattiere.

Il superlativo a Grosseto

marzo 3, 2015

gros