de gustibus

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A me piacciono le mail che annunciano un reading poetico con l’avvertenza “ingresso libero fino ad esaurimento posti” (lo scrittore scomodo)

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4 Risposte to “de gustibus”

  1. Kiko Says:

    Eppure io posso vantare la partecipazione passiva a un reading poetico nel quale i (pochi) posti disponibili andarono esauriti.Il salotto della poetessa era angusto, offrivano il tè e i pasticcini e, appollaiato su un seggio stava, nientemeno, Mario Luzi, ospite della locale Università. All’epoca credo di non aver apprezzato a sufficienza il coraggio di chi lesse qualcosa al cospetto della maschera di Lu(z)i.

    • sergiogarufi Says:

      quando c’era lu(z)i, caro lei, non erano dei veri reading: piuttosto un convegno, un congresso, un’allocuzione…

      • kiko Says:

        In effetti, era un tè con lettura di poeti del luogo (e principalmente la padrona di casa) dopo un convegno con e su Lu(z)i. I biscotti serviti non erano nemmeno lontanamente madeleine.

  2. acabarra59 Says:

    “ Domenica 19 aprile 1998 – Uno spettro continua ad aggirarsi per l’Italia: Marioluzi. Crollano i muri, passano le repubbliche, ma lui è sempre lì. Cioè si dice che ci sia. Nessuno l’ha mai letto, anche perché nessuno che io sappia ha mai letto, io comunque non l’ho mai letto, ma tutti lo conoscono. Dipende dai giornali. Per i giornali Marioluzi è come la Toscana: qualcosa di speciale, un po’ buffo, un po’ imbarazzante, ma tanto bello, tanto « fine », tanto « d’epoca ». Come il Brunello di Montalcino probabilmente Marioluzi è anche parecchio « caro », ma quanto lo sia veramente nessuno rischierà mai di saperlo. Come il Palio di Siena, come il mostro di Firenze, Marioluzi è anche piuttosto strano, ma ormai nessuno ci fa caso: è diventato un’abitudine. Come la festa del papà, o il nuoto sincronizzato: nessuno saprà mai bene che cosa siano, eppure. Forse quello che nessuno dice ma tutti sanno è che Marioluzi è comico, e i comici toscani, si sa, vanno « per la maggiore ». Però c’è anche il pericolo che, a forza di aggirarsi, lo spettro di Marioluzi divenga realtà. Chi può escludere che di qui a qualche anno o qualche mese, i « giovani » decidano di marioluzarsi, che marioluzarsi faccia, dall’oggi al domani, « tendenza ». Le vie del consumo, si sa, sono infinite. E partono tutte da Roma. Rimpiangeremo Pieraccioni. (Perché scrivo queste cose? Neanche fossi un giornalista, neanche mi pagassero) “.

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