Se avessi avuto una figlia l’avrei chiamata Dora. Mi piace, è un nome semplice e pulito che ricorre spesso nella mia vita. Una volta ci provammo seriamente ad avere un figlio, io e la mia fidanzata, alla fine del 2002. Avevamo appena comprato una casa con una camera in più, stavamo insieme da tempo e presto avrei compiuto quarant’anni. Era insomma il momento giusto, ma nonostante gli sforzi non venne, e dopo un po’ scoprii che lei insisteva perché in realtà sperava che un figlio le impedisse di scappare ancora, dato che dopo tre anni con un uomo sentiva il bisogno di mollare tutto e cominciare una nuova vita altrove, cambiando compagno, nome, città. (more…)
Archive for aprile 2017
Tre volte Dora
aprile 30, 2017Il principio di Locard
aprile 23, 2017Stamattina sono andato con Chiara in piazza delle Coppelle 48, nel centro di Roma, a pochi passi dal Pantheon. Volevo vedere la casa in cui abitò Giorgio Manganelli e dove subito dopo, nel 1967, andò a vivere un altro Giorgio, più giovane ma altrettanto brillante, Agamben. Questa curiosa convivenza differita l’ho scoperta leggendo un bellissimo libro di quest’ultimo, Autoritratto nello studio (edito da Nottetempo), in cui l’autore rivela di avere la mia stessa passione per le case degli scrittori amati, come per esempio quelle parigine di Walter Benjamin. In quell’appartamento, come racconta Lietta Manganelli, Gadda fece una sfuriata a suo padre, perché pensava che Hilarotragoedia fosse una parodia della Cognizione del dolore, e sempre fra quelle mura il malinconico tapiro scrisse La letteratura come menzogna, un testo che mi fece da bussola quando cominciai a scrivere e che non cessa di meravigliarmi ogni volta che lo rileggo. (more…)
Il ritratto di Dora
aprile 22, 2017Dora Maar fatta a pezzi da Picasso, mostrata nel suo spavento, nelle sue viscere, lei che voleva solo un bel ritratto, di quelli con i difetti nascosti o addolciti.
Acqua!
aprile 21, 2017Milano è così triste perché sogna il mare che non ha.
:-)
aprile 20, 2017“La verità è bambina discola”
(Louis Althusser)
il mio epitaffio
aprile 19, 2017amò il nulla e ne fu ricambiato
le discussioni in rete
aprile 18, 2017Io mi ci infilo spesso, pur sapendo che non conviene. Il problema è che non sono mai un discorso sull’oggetto (un libro, un articolo, una frase), sul quale si confrontano pareri e punti di vista diversi, ma un’occasione di protesta identitaria, in funzione della quale l’oggetto non si dà quindi come oggetto, bensì come estensione rappresentativa di se stessi, protesi narcisistica. La cosa paradossale delle discussioni letterarie in rete è l’invocare argomenti sempre più onerosi all’interno di dinamiche che tendono per loro natura ad escluderli. Sarebbe come pretendere che Luisa si disamori di Franco se le dimostro che è un idiota. L’investimento personale produce inevitabilmente attriti e resistenze, e dunque risposte emotive, come tali refrattarie a qualunque argomento razionale. Che è poi il motivo per cui in genere anche dopo decine di repliche, obiezioni e chiarimenti a sfinire, ciascuno resta sostanzialmente della propria idea, ma con un’antipatia in più.
il capolavoro istiga alla violenza
aprile 17, 2017Il 10/3/1914 una suffragetta di nome Mary Richardson entrò alla National Gallery con un coltello in tasca e sfregiò la Venere allo specchio di Velasquez. Nel 1956 il boliviano Hugo Unzaga Villegas al Louvre prese a sassate la Gioconda. Il Cenacolo di Milano fu preso a fucilate dai soldati napoleonici. Il 21/5/1972 la Pietà di Michelangelo fu presa a martellate da un geologo australiano di origini ungheresi. E poi l’acido solforico gettato a Monaco di Baviera (4/88) sull’altare Paumgartner di Albrecht Durer. Stessa sorte per la Danae di Rembrandt all’Ermitage (15/6/85).