– Zio, quando torna il nonno?
– Non torna più, amore.
– Ma non torna neanche quando smette di non tornare più?
– Zio, quando torna il nonno?
– Non torna più, amore.
– Ma non torna neanche quando smette di non tornare più?
Cy Twombly abitava nel New England e i suoi genitori erano molto borghesi, vivevano nel culto della rispettabilità. Un giorno lui disse alla madre: “Tu saresti contenta se io fossi solo ben vestito e beneducato”. E lei ripose: “Perché, che altro c’è?”
L’effetto Serra è una degenerazione discorsiva che prende il nome da Michele Serra, il titolare della rubrica quotidiana L’Amaca, pubblicata da La Repubblica. Questa degenerazione discorsiva riguarda molte persone insospettabili, e la si può osservare con precisione su parecchie bacheche di fb e twitter. Il tratto più caratteristico è la volontà di intervenire su tutti i temi di “scottante attualità” (dacci oggi il nostro parere quotidiano, chiosava una vignetta di Bucchi), come appunto il tuttologo di Repubblica. Superfluo aggiungere che la quantità di gas venefici che si spande nell’etere sotto forma di luoghi comuni è impressionante.
Stendhal riferisce che “in Italia nel secolo XVII una principessa esclamava, sorbendo con delizia un gelato la sera d’una giornata molto calda: Peccato che non sia un peccato!”
La consapevolezza nuoce alla grazia. Nel teatro di marionette di Kleist è come se la coscienza fosse dislocata, delegata al marionettista, che infatti è goffissimo.
Il tempo passato a guardare i miei animali non è mai tempo sprecato.
Già nel I sec. dopo Cristo, a Efeso, la terza città dell’Impero con mezzo milione di abitanti, si producevano souvenir in argento della dea Artemide per i pellegrini.
Il Libro della Creazione (Sefer Yetsirah) insegna come Dio creò tutto quanto esiste mediante la permutazione delle 22 lettere dell’alfabeto.
Una copia di un libro di Don De Lillo (La stella di Ratner) piena di note di David Foster Wallace (qui altri esempi della sua biblioteca). Chi ama i libri li tratta male.
“L’atto di Duchamp è in sé infinitesimale, ma a partire da lì tutta la banalità del mondo entra nell’estetica e, inversamente, tutta l’estetica diventa banale.”
(Jean Baudrillard, Il complotto dell’arte)