Archive for settembre 2018

As time goes by

settembre 30, 2018

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Non mi ha mai rassicurato la consapevolezza che il tempo, come usa dire, sia galantuomo. È vero che lo è, ma lo è sempre troppo tardi, quando ormai non serve più a niente.

La storia della mia vita

settembre 28, 2018

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le cicale di Castelldefels

settembre 27, 2018

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A Castelldefels le cicale si svegliavano verso le otto. La sera non andavano a dormire tutte insieme, smettevano poco per volta di frinire e qualcuna era insonne come me e la sentivo a intermittenza fino a tardi. Poi si riaddormentava. O forse mi ero addormentato io, sotto quella pineta fitta, profumata di mirto, che si affaccia sul mare.

il lettore al tramonto

settembre 25, 2018

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Quella sensazione tipicamente estiva in cui è quasi buio ma non abbastanza buio da dire “è buio”, e però cominci a non vederci abbastanza e dovresti spostarti in casa per continuare a leggere bene ma sei così concentrato e sereno e ti stai godendo il vento, il fresco, la solitudine e l’indaco profondo che piuttosto di muoverti continueresti con le candele. Magari in qualche lingua esiste il nome di questo stato d’animo da lettore in estate.

Non solo Pozzetto

settembre 24, 2018

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Quando papà mi portava a Greco a guardare il passaggio del Settebello.

fare il filo

settembre 23, 2018

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Un giorno, uno di quei giorni in cui accadono le cose, ero appena uscito da scuola e mi si avvicinò una compagna di classe con lo sguardo basso. Voleva dirmi qualcosa ma era imbarazzata. Aprì bocca un paio di volte ma subito la richiuse pentita, finchè dopo un interminabile silenzio prese coraggio, fece un bel respiro e mi chiese: “posso annodarti questo filo?”, indicando il mio polso. Io acconsentii senza capire il senso della domanda, e confermandomi ancora una volta nell’idea che le femmine erano un mondo altro, un universo incomprensibile per noi maschi. Porsi così il braccio e lei mi annodò il filo intorno al polso, mentre le sue amiche ci guardavano ridendo a distanza. Appena finito di stringermelo corse via dalle sue amichette voltandosi una volta a guardare la mia reazione, mentre io restavo interdetto a fissare quel coso. Ricordo che sentii un coretto di scherno nei miei confronti che cantilenava: “ti ha fatto il filo, ti ha fatto il filo!”, e temetti di aver fatto la figura dello stupido che non aveva colto qualche strana presa in giro. Rincasando col mio migliore amico seppi la verità: quel gesto significava che le piacevo, era un modo per dichiararsi. La bambina che mi aveva fatto il filo non era la più bella della classe e neppure il mio sogno proibito, però rammento distintamente che in quell’istante mi sentii per la prima volta speciale, provai l’ebbrezza di essere scelto da un’estranea, come se fossi improvvisamente uscito dall’ombra, come quando in spiaggia raccogli una conchiglia e ce n’erano un milione nella sabbia, però tu hai preso proprio quella, quella che tutti gli altri hanno ignorato passandoci accanto, non vedendola o considerandola indistinguibile da tutte le altre, ma tu l’hai voluta con te e l’hai conservata, e quella piccola conchiglia quel giorno ero io.


 

pochi ma buoni

settembre 22, 2018

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Buon viaggio

settembre 21, 2018

treni al gemelli

Che bell’idea mettere al Gemelli un distributore automatico per comprare biglietti ferroviari. L’idea del viaggio può essere una medicina portentosa. Partire è rinascere diversi, è il vagheggiamento di un’altra vita, un modo per carezzare un’idea, il sogno di una palingenesi avventurosa e indolore (evitando le buche più dure), come se bastasse l’altrove per diventare altri, e tutto questo in un ospedale lo trovo perfetto. Anche per l’umore, che ogni progetto migliora all’istante, come per l’agognato viaggio in Palestina di cui discorrevano spesso Dora Diamant e Franz Kafka durante la sua agonia, sognando il basso costo della vita laggiù che gli avrebbe permesso di aprire un ristorante e il clima secco ideale per i suoi polmoni malati. Il viaggio alla fine non lo fecero, e la sua malattia se lo portò via poco dopo, ma “buon viaggio” resta l’augurio migliore che si possa fare a chiunque.

La banalità del mare

settembre 21, 2018

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treni

settembre 20, 2018

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Ho fatto un abbonamento per perdere tutti i treni che passano una volta sola nella vita.