Impacientes en una conferencia porque Bioy no llegaba a tiempo, Borges le dijo a los nerviosos: “Hay dos cosas seguras, una que Adolfo llegarà, otra que llegarà tarde. Cuanto màs tarde sea, màs segura es su llegada; si llegarà ahora, quizà no llegue”.
Archive for aprile 2020
Quel gran genio del mio amico
aprile 30, 2020Mi ritorni in mente
aprile 22, 2020Cosa vuol dire, “pensare a qualcuno”? Vuol dire: dimenticarlo (senza oblio, la vita non sarebbe possibile) e risvegliarsi spesso da questo oblio. Per associazione di idee molte cose ti riportano al mio discorso. “Pensare a te” non vuol dire nient’altro che questa metonimia. Poiché, in sé, questo pensiero è vuoto: io non ti penso; ti faccio semplicemente tornare alla mente (a misura che cresce in me l’oblio di te). E’ la forma (il ritmo) che io chiamo “pensiero”: non ho Niente da dirti, senonché questo Niente è a Te che lo dico.
(Sigmund Freud, Lettere alla fidanzata Martha)
L’arte d’infastidire
aprile 22, 2020I moti d’onda
aprile 7, 2020“Mi sbigottisce sempre, a pensarci, il cimitero innumerevole dei minuti: ognuno simile a un moto d’onda, a un’ondulazione d’onde nel mare. Che muore, rinasce, di cui non rimane memoria.”
prossimità
aprile 3, 2020Ora che il prossimo nostro non bisogna più amarlo come sé stessi, ma diffidarne al punto da tenerlo bene alla larga e considerarlo alla stregua di un potenziale pericolo, volevo dire che io ho sempre pensato che la prossimità, anche quella minima intendo, inorganica, sia qualcosa cui prestare grande attenzione, qualcosa d’importante e illuminante. Però bisogna saperla vedere, riconoscerla acquattata nell’ordinario. Come il fatto che accanto alla sede romana di Forza Italia c’è un night club, o che di fianco al negozio di scarpe Louboutin c’è un podologo. Per dire.
protesi
aprile 2, 2020Evito i dibattiti sui social perché non sono mai un discorso sull’oggetto, che sia un film, un libro o una disposizione del governo, ma un’occasione di protesta identitaria, in funzione della quale l’oggetto non si dà più come oggetto, bensì come estensione rappresentativa di sé stessi, protesi narcisistica. Non serve a niente invocare argomentazioni sempre più onerose all’interno di dinamiche che tendono per loro natura a escluderle. Sarebbe come pretendere che Luisa si disamori di Mario se le dimostro che è un imbecille. L’investimento personale produce sempre resistenze e dunque risposte emotive, come tali refrattarie a qualunque argomento razionale. Che è poi la ragione per cui di solito, anche dopo una miriade di repliche e interventi, ciascuno resta sostanzialmente della propria idea.
senza
aprile 1, 2020Mi colpì molto la notizia che nei giorni successivi al furto della Gioconda ad opera di Vincenzo Peruggia (il 21/8/1911), il Louvre registrò un boom di visitatori, tutti accorrevano per guardare lo spazio vuoto lasciato dal quadro, come per vedere se senza quel capolavoro tutto il resto aveva ancora senso (e fra questi ci fu anche Kafka). O forse è la pienezza del nulla che ci attrae e ci sgomenta tanto, come nella foto epocale di papa Francesco che celebra da solo l’adorazione dell’Eucaristia, in una piazza San Pietro deserta battuta dal vento e dalla pioggia.