Archive for aprile 2020

Quel gran genio del mio amico

aprile 30, 2020

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Impacientes en una conferencia porque Bioy no llegaba a tiempo, Borges le dijo a los nerviosos: “Hay dos cosas seguras, una que Adolfo llegarà, otra que llegarà tarde. Cuanto màs tarde sea, màs segura es su llegada; si llegarà ahora, quizà no llegue”.

Case in cui mi piacerebbe vivere

aprile 27, 2020

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Palazzina di via Bruxelles 77, ai Parioli, uno dei progetti di quel piccolo genio dimenticato che fu l’architetto Venturino Ventura.

Sentieri maestri

aprile 25, 2020

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L’inganno è che esista soltanto un Rinascimento: quello puro, solenne, raziocinante e geometrico alla Piero della Francesca, che fece piazza pulita delle bizzarrie tardogotiche, ma per capirlo bisogna rinunciare all’idea della storia progressiva e della via maestra, perché esistettero anche grandi maestri non attardati, non minori – come Bartolomeo della Gatta, discepolo di Piero – ma eccentrici, laterali, che percorsero sentieri sterrati eppur sontuosi.

Mi ritorni in mente

aprile 22, 2020

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Cosa vuol dire, “pensare a qualcuno”? Vuol dire: dimenticarlo (senza oblio, la vita non sarebbe possibile) e risvegliarsi spesso da questo oblio. Per associazione di idee molte cose ti riportano al mio discorso. “Pensare a te” non vuol dire nient’altro che questa metonimia. Poiché, in sé, questo pensiero è vuoto: io non ti penso; ti faccio semplicemente tornare alla mente (a misura che cresce in me l’oblio di te). E’ la forma (il ritmo) che io chiamo “pensiero”: non ho Niente da dirti, senonché questo Niente è a Te che lo dico.

(Sigmund Freud, Lettere alla fidanzata Martha)

L’arte d’infastidire

aprile 22, 2020

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I moti d’onda

aprile 7, 2020

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“Mi sbigottisce sempre, a pensarci, il cimitero innumerevole dei minuti: ognuno simile a un moto d’onda, a un’ondulazione d’onde nel mare. Che muore, rinasce, di cui non rimane memoria.”

prossimità

aprile 3, 2020

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Ora che il prossimo nostro non bisogna più amarlo come sé stessi, ma diffidarne al punto da tenerlo bene alla larga e considerarlo alla stregua di un potenziale pericolo, volevo dire che io ho sempre pensato che la prossimità, anche quella minima intendo, inorganica, sia qualcosa cui prestare grande attenzione, qualcosa d’importante e illuminante. Però bisogna saperla vedere, riconoscerla acquattata nell’ordinario. Come il fatto che accanto alla sede romana di Forza Italia c’è un night club, o che di fianco al negozio di scarpe Louboutin c’è un podologo. Per dire.

protesi

aprile 2, 2020

FB_IMG_1585824272394Evito i dibattiti sui social perché non sono mai un discorso sull’oggetto, che sia un film, un libro o una disposizione del governo, ma un’occasione di protesta identitaria, in funzione della quale l’oggetto non si dà più come oggetto, bensì come estensione rappresentativa di sé stessi, protesi narcisistica. Non serve a niente invocare argomentazioni sempre più onerose all’interno di dinamiche che tendono per loro natura a escluderle. Sarebbe come pretendere che Luisa si disamori di Mario se le dimostro che è un imbecille. L’investimento personale produce sempre resistenze e dunque risposte emotive, come tali refrattarie a qualunque argomento razionale. Che è poi la ragione per cui di solito, anche dopo una miriade di repliche e interventi, ciascuno resta sostanzialmente della propria idea.

senza

aprile 1, 2020

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Mi colpì molto la notizia che nei giorni successivi al furto della Gioconda ad opera di Vincenzo Peruggia (il 21/8/1911), il Louvre registrò un boom di visitatori, tutti accorrevano per guardare lo spazio vuoto lasciato dal quadro, come per vedere se senza quel capolavoro tutto il resto aveva ancora senso (e fra questi ci fu anche Kafka). O forse è la pienezza del nulla che ci attrae e ci sgomenta tanto, come nella foto epocale Il-vuoto-di-piazza-San-Pietro-mi-ha-ricordato-che-non-sono-i-corpi-a-riempire-i-luoghi_articleimagedi papa Francesco che celebra da solo l’adorazione dell’Eucaristia, in una piazza San Pietro deserta battuta dal vento e dalla pioggia.