Tempo fa avanzai la proposta di una legge elettorale che prevedeva un voto oppositivo basato sulla contrarietà, il cui oggetto della scelta era appunto l’avversario, e quindi indirizzato a ciò che non ci piace, un po’ sul modello del referendum abrogativo, e ora vedo che il reclutamento per una grande manifestazione della Lega a Roma avviene con la stessa logica, ossia facendo leva sulle assenze, schierandosi contro un nemico reso grottesco e caricaturale già dal ritratto fotografico.
