Sere fa sono uscito a cena con degli amici. Fra i commensali c’erano pure due noti attori americani, Megan Mullally (la Karen della sit-com Will & Grace) e Nick Offerman (L’uomo che fissa le capre, Come ti spaccio la famiglia e la serie tv Fargo). Eravamo al ristorante da Angelina a Testaccio, su in terrazza, circondati dai sicomori frondosi del monte dei cocci, e l’atmosfera era piacevole e rilassata, come quando la compagnia è affiatata, anche se era la prima volta che li incontravo. A un certo punto si parlava della temuta eventualità che Donald Trump fosse eletto Presidente degli Stati Uniti, e io ho provato a sdrammatizzare dicendo che in fondo gli USA sono una democrazia matura e solida, capace di “educare” ed arginare pure uno come lui, perché tutta la struttura che accompagna e guida il Presidente impedirebbe certi eccessi propagandistici. Come esempio ho fatto il nome di Ronald Reagan, che prima di essere eletto molti svalutavano perché era solo un attore…
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giugno 23, 2016 alle 9:20 PM |
“ Giovedì 3 maggio 2007 – « Prima di entrare alla Casa Bianca Ronald Reagan non aveva mai tenuto un diario – scrive nella sua introduzione Douglas Brinkley -, ma diversamente da altri, che dopo poche settimane abbandonano, lui continuò a scrivere ogni giorno per tutti e gli otto anni dei suoi due mandati, fatta eccezione per alcuni giorni passati in ospedale. » (Dai giornali) “.