Sporco negro. Sporco ebreo. Sporco marocchino. Sporco zingaro. L’igiene è la misura della civiltà di un popolo, la prova della sua superiorità, da salvaguardare a ogni costo. La guerra marinettiana, sola igiene del mondo. La pulizia etnica di Srebrenica. L’Occidente che se ne lava le mani. Eppure per secoli eravamo noi i luridi. Noi cristiani. Orgogliosamente lerci e maleodoranti. L’unica grande religione priva di regole di pulizia. San Francesco e Sant’Agnese non si lavarono mai, e neppure cambiarono veste. Essere “in odore di santità” (quindi la laicità è inodore). Il tanfo come dimostrazione delle virtù morali. Anche la medicina del tempo lo sosteneva: lavarsi apre i pori della pelle e fa entrare le infezioni. Nell’antica Roma era il contrario. La cultura delle terme ovunque, associata più all’edonismo e al piacere che alla salute. Non a caso spesso ospitavano i bordelli. E poi il candidato politico, che veste di candido perché è integerrimo. Il bianco più bianco del bianco. La pulizia è terreno di scontro pure nei rapporti sentimentali. I gender studies al cesso. “Cerco donna seria, onesta e pulita“. L’uso del bidè, la tavoletta alzata, il verso con cui scende la carta igienica. Le statistiche sulla preferenza femminile per la doccia mattutina e quella maschile per il bagno serale. Chi dà più importanza alla dimensione pubblica, lavorativa, e chi a quella intima e privata. La brama di assoluto degli innamorati: un amore a ph neutro, un amore senza macchia.
(Donna che si lava la mattina, Tranquillo Cremona, acquarello su carta, 1877-1878)
novembre 2, 2009 alle 8:39 PM |
il verso della carta igienica?
novembre 2, 2009 alle 9:37 PM |
un amore senza spargimenti di sangue…
novembre 2, 2009 alle 11:03 PM |
Il verso della carta igienica ha la sua importanza: io la metto sempre col lembo che cade dalla parte del muro (e non sul davanti). Ma non so se sia il metodo “pulito”. E poi è vero: io preferisco lavarmi alla sera, prima d’infilarmi nel letto.
novembre 2, 2009 alle 11:49 PM |
Qualcuno (Woody Allen?) disse una volta che il sesso è sporco solo se è fatto bene.
novembre 3, 2009 alle 12:45 PM |
Bellissimo post. Amaro come il fiele…credo che tutto questo serva a caotizzare, a confondere e distrarre.
Fissarci su determinate cose, allontana altri spettri. Siamo un popolo che facilmente dimentica. Siamo un popolo che non riesce ad incazzarsi sul serio. Siamo un popolo di menefreghisti.
novembre 3, 2009 alle 1:05 PM |
Non ho tempo per farti da “miglior fabbro”. Ma rimessa in ordine e in versi questa è una grande poesia civile.
novembre 3, 2009 alle 1:37 PM |
grazie gianni, troppo buono. però la scrittura di questo pezzo era volutamente “sporca” e “disordinata” 🙂
[en passant: nella falsa poesia di Borges c’è un verso che dice “sarei meno igienico” (se potessi vivere un’altra volta la mia vita)]
novembre 3, 2009 alle 3:49 PM |
Ed eccomi pure qua: vivo con due figli maschi in casa, diverse le età e le preferenze, ma la passione per lo sporco è comune , anzi neanche lo vedono lo sporco! figuriamoci se con questi problemi mi fisso sul verso della carta igienica…
La cosa più bella di questo post!? L’odor di santità fuori metafora.monica
novembre 3, 2009 alle 4:46 PM |
bellissimo. e comunque la vita non nasce dal pulito. la vita sporca, dove sporca è inteso come verbo.